Strumenti

Terapia cognitivo
comportamentale costruttivista

La Psicoterapia Cognitiva è una forma di intervento psicologico che negli ultimi anni si è imposta come una delle metodologie più valide per il trattamento delle problematiche psicologiche con tassi di efficacia molto alti, a livello di riduzione sintomatologica in diverse forme psicopatologiche. L’approccio cognitivo-costruttivista in particolare, si focalizza principalmente sugli aspetti della conoscenza personale, cioè sulle modalità con cui ogni individuo rappresenta il mondo e ricorda le esperienze della propria vita, sia del passato remoto che di quello più recente.

Il lavoro terapeutico si orienterà quindi in due direzioni parallele:

  • l’utilizzo di strumenti e tecniche cognitivo-comportamentali orientate direttamente sul sintomo.
  • un lavoro sull’analisi delle modalità con cui ogni individuo dà significato agli eventi di vita. Sarà compito del terapeuta, in quanto perturbatore strategicamente orientato, affiancare il paziente in questa esplorazione a due alla scoperta di sé, attraverso il riconoscimento di emozioni critiche che, non esplicitate, possono assumere la forma di sintomi e di comportamenti disadattivi. In conclusione, l’obiettivo è quello di giungere ad un’immagine di sé che integri pensieri ed emozioni, che consenta una maggiore flessibilità di adattamento agli eventi di vita.

Terapia Sessuologica

La terapia psico-sessuale è svolta da professionisti specializzati in psicoterapia e in psico-sessuologia. È specificamente progettata per aiutare le persone che vivono momenti di difficoltà di natura psicologica e sessuale.

Si rivolge a singoli e anche alle coppie che hanno difficoltà relazionali e/o sessuali.

Le modalità di colloquio sono le stesse della Psicoterapia, avvalendosi inoltre di conoscenze, tecniche e metodologie relative al campo della sessuologia.

Approfondimento: come funziona l’EMDR

Inizialmente lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione in EMDR raccoglie la storia del paziente, identificando con lui gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie. Sono questi ricordi che verranno elaborati con l’EMDR. Il paziente viene invitato a notare i pensieri, le sensazioni fisiche e immagini collegati con l’esperienza traumatica, nel contempo il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari, o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra. Tali stimolazioni hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna). Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del DSPT in vittime di traumi singoli mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli come per esempio nei reduci di guerra.

Fonte: EMDR Italia

Terapia E.M.D.R.

Eye Movement Desensitization and Reprocessing (E.M.D.R.) è un trattamento psicoterapeutico che facilita la risoluzione di sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti e traumatiche.

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici ha ricevuto negli anni abbondanti supporti clinici coinvolgendo psicoterapeuti, ricercatori della salute mentale, neurofisiologi. Oggi è considerato il trattamento evidence-based per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. E’ approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 e dal nostro Ministero della salute nel 2003. Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, l’efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.

Fonte: EMDR Italia

Approfondimento: come funziona l’EMDR

Inizialmente lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione in EMDR raccoglie la storia del paziente, identificando con lui gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie. Sono questi ricordi che verranno elaborati con l’EMDR. Il paziente viene invitato a notare i pensieri, le sensazioni fisiche e immagini collegati con l’esperienza traumatica, nel contempo il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari, o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra. Tali stimolazioni hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna). Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del DSPT in vittime di traumi singoli mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli come per esempio nei reduci di guerra.

Fonte: EMDR Italia

Terapia cognitivo
comportamentale costruttivista

La Psicoterapia Cognitiva è una forma di intervento psicologico che negli ultimi anni si è imposta come una delle metodologie più valide per il trattamento delle problematiche psicologiche con tassi di efficacia molto alti, a livello di riduzione sintomatologica in diverse forme psicopatologiche. L’approccio cognitivo-costruttivista in particolare, si focalizza principalmente sugli aspetti della conoscenza personale, cioè sulle modalità con cui ogni individuo rappresenta il mondo e ricorda le esperienze della propria vita, sia del passato remoto che di quello più recente.

Il lavoro terapeutico si orienterà quindi in due direzioni parallele:

  • l’utilizzo di strumenti e tecniche cognitivo-comportamentali orientate direttamente sul sintomo.
  • un lavoro sull’analisi delle modalità con cui ogni individuo dà significato agli eventi di vita. Sarà compito del terapeuta, in quanto perturbatore strategicamente orientato, affiancare il paziente in questa esplorazione a due alla scoperta di sé, attraverso il riconoscimento di emozioni critiche che, non esplicitate, possono assumere la forma di sintomi e di comportamenti disadattivi. In conclusione, l’obiettivo è quello di giungere ad un’immagine di sé che integri pensieri ed emozioni, che consenta una maggiore flessibilità di adattamento agli eventi di vita.

Terapia Sessuologica

La terapia psico-sessuale è svolta da professionisti specializzati in psicoterapia e in psico-sessuologia. È specificamente progettata per aiutare le persone che vivono momenti di difficoltà di natura psicologica e sessuale.

Si rivolge a singoli e anche alle coppie che hanno difficoltà relazionali e/o sessuali.

Le modalità di colloquio sono le stesse della Psicoterapia, avvalendosi inoltre di conoscenze, tecniche e metodologie relative al campo della sessuologia.

Terapia E.M.D.R.

Eye Movement Desensitization and Reprocessing (E.M.D.R.) è un trattamento psicoterapeutico che facilita la risoluzione di sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti e traumatiche.

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici ha ricevuto negli anni abbondanti supporti clinici coinvolgendo psicoterapeuti, ricercatori della salute mentale, neurofisiologi. Oggi è considerato il trattamento evidence-based per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. E’ approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 e dal nostro Ministero della salute nel 2003. Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, l’efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.

Approfondimento: come funziona l’EMDR

Inizialmente lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione in EMDR raccoglie la storia del paziente, identificando con lui gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie. Sono questi ricordi che verranno elaborati con l’EMDR. Il paziente viene invitato a notare i pensieri, le sensazioni fisiche e immagini collegati con l’esperienza traumatica, nel contempo il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari, o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra. Tali stimolazioni hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna). Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passato ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del DSPT in vittime di traumi singoli mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli come per esempio nei reduci di guerra.

Fonte: EMDR Italia