L’orgasmo rappresenta il culmine della risposta sessuale; nella donna è caratterizzato da alcune contrazioni involontarie della piattaforma orgasmica vaginale, in numero da 3 a 12 e che si susseguono circa ogni 0,8 secondi. La durata complessiva dell’orgasmo va dai 3 ai 15 secondi ed è associato a un innalzamento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e ad un lieve calo dello stato di coscienza.

L’orgasmo è un riflesso, la stimolazione può essere prevalentemente vaginale o maggiormente clitoridea, ma questo non modifica l’espressione motoria di tale fenomeno.

E quando questo piacere culminante non c’è?

Quando è presente una persistente o ricorrente assenza dell’orgasmo in una donna che presenta una normale fase di eccitamento sessuale, stiamo parlando di disturbo da inibizione dell’orgasmo femminile.

Le donne con anorgasmia si impegnano per “sentire il più possibile” affinchè riescano a far verificare l’evento di massimo piacere; sono quindi molto attente ma, paradossalmente, questa iperfocalizzazione su ciò che dovrebbe accadere impedisce loro di lasciarsi andare all’immaginazione e al momento presente. Questo controllo cosciente di ciò che “deve” succedere, impedisce alle emozioni di guidare l’esperienza e rende impossibile quella momentanea perdita di coscienza che accompagna l’esperienza dell’orgasmo.

In generale possono verificarsi due modalità in cui si verifica l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo femminile:

  • la prima modalità è caratterizzata da una curva di eccitamento crescente s cui segue una fase di plateau prolungata, durante la quale però non si innesca nessun picco orgasmico, e infine da una discesa graduale. Le variabili implicate in questa dinamica potrebbero riguardare l’impossibilità di mettere in atto quelle operazioni comportamentali e immaginative che attivano il riflesso;
  • la seconda modalità invece prevede un eccitamento molto rapido a cui segue un brusco decremento, come se ci fosse il timore di lasciarsi andare all’orgasmo.

Che cosa si può fare per risolvere l’anorgasmia?

Chiedere una consulenza ad un/a professionista!

Perchè?

l’obbiettivo  del percorso terapeutico intrapreso con l’affiancamento di un/una professionista e mirato alla risoluzione dell’anorgasmia,  sarà quello di risolvere i problemi relativi al controllo delle emozioni, della risoluzione dei circoli viziosi in coppia, di incrementare la consapevolezza del proprio corpo e della propria sessualità.

Good enough sex

 

 

 

 

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