Su di me
“Il raccogliere storie inizia dall’ascolto attivo della narrazione dell’altro” N.C.
L’ascolto attivo, in psicoterapia, coinvolge tutti i sensi: la vista che osserva il corpo dell’interlocutore: i suoi gesti sottili, le sue espressioni e la postura; l’udito che riceve i racconti, i toni e i silenzi; poi ci sono l’olfatto, il tatto e il gusto che simbolicamente contribuiscono a costruire il “sapore” di ciò che percepiamo dell’altro.
Una delle prime cose di cui ho fatto esperienza è che le narrazioni sono tutte diverse: stesse parole veicolano un diverso significato; avevo undici anni, quando ferma sulle scale del cortile che affacciava sulla strada principale del paese ,osservavo le persone camminare, chiedendomi cosa sentissero e quali fossero i loro pensieri.
In quel momento ho iniziato la mia esplorazione verso una scienza che a quell’età, ancora non aveva un nome: la psicologia.
Ferma e piena di domande, in quel momento ho intrapreso l’esplorazione verso ciò che sarebbe diventato il mio lavoro: costruire insieme all’altro il senso delle cose, per permettergli di trovare l’equilibrio possibile che gli consenta di condurre una vita funzionante.
Così a quattordici anni ho iniziato i miei studi presso il Liceo Socio-Psico-pedagogico, per poi iscrivermi alla facoltà di Psicologia presso L’Università degli Studi Dell’Aquila.
Dopo aver conseguito la laurea in Psicologia con Lode, ho svolto il tirocinio professionalizzante presso Dottor Secs, sportello d’ascolto sessuologico dell’università dell’Aquila, anni in cui ho condotto diverse ricerche in sessuologia e mi sono appassionata ai suoi costrutti.
Proprio per questo mi sono specializzata poi in sessuologia clinica presso l’istituto Italiano di Sessuologia scientifica a Roma, diventando sessuologa con il massimo dei voti.
Contemporaneamente ho conseguito un master Universitario di secondo livello in Counseling strategico presso l’Università degli studi di Cassino e Del Lazio Meridionale. Questo percorso formativo, caratterizzato da pratiche esperienziali, come le lunghe formazioni in barca a vela, sulla gestione delle dinamiche di gruppo, mi ha portato ad aprire il mio orizzonte: infatti ho iniziato a dedicarmi oltre che alla pratica clinica, allo svolgimento di formazioni teorico-pratiche e mi sono appassionata all’insegnamento.
Negli anni di studio e pratica clinica, ho svolto diverse mansioni presso L’Università, una della quali è stata di tutor senior alla disabilità; attraverso quella esperienza ho colto quanto fosse importante per persone che hanno canali di comunicazione diversi dal canonico, poter usufruire di un supporto psicologico che parlasse la loro lingua. Ecco perché mi sono formata nella lingua dei segni Italiana, così da poter effettuare colloqui psicologici con persone Sorde.
Poi dopo anni di esperienze dove Il mio lavoro si è incentrato come figura psico-educativa in strutture residenziali per minori e come psicologa clinica e psicosessuologa, ho deciso di intraprendere gli studi presso la scuola di Specialità in Psicoterapia Cognitiva APC di Roma, dove ho conseguito il titolo di Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista a pieni voti.
Ho deciso di formarmi come terapeuta E.M.D.R. (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) che è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
Attualmente svolgo la professione di Psicoterapeuta, sessuologa e terapeuta E.M.D.R. presso il mio studio sito in strada colle di mezzo 3 Pescara.
“Un giorno stavo tornando a casa da scuola, quando un cavallo, che era scappato con le redini sulla groppa, superò un gruppo di noi ed entrò nel campo di un contadino alla ricerca di un po’ di acqua da bere. Sudava abbondantemente, e il contadino non l’aveva visto, cosicché lo catturammo noi.
Io saltai in groppa al cavallo e, visto che aveva le briglie, presi in mano le redini e dissi:”Hop! Hop!”, indirizzandolo verso la strada. Sapevo che il cavallo avrebbe girato nella direzione giusta. E il cavallo si mise a trottare e a galoppare lungo la strada.
Ogni tanto si scordava di essere sulla strada e si buttava in qualche campo, allora io gli davo una scrollatina e richiamavo la sua attenzione sul fatto che era sulla strada che doveva stare.
E alla fine, a circa 4 miglia da dove gli ero salito in groppa, si infilò nel recinto di una fattoria e il contadino disse: ”Dunque è così che è tornato quello scemo. Ma dove l’hai trovato?”, e io dissi:” A circa 4 miglia da qui”. “E come hai fatto a sapere che dovevi venire QUI?”. ”Io non lo sapevo”, risposi “Lo sapeva il cavallo. Io non ho fatto altro che mantenere la sua attenzione sulla strada”.
Milton H. Erickson